Sei liste quelle che gli si sono opposte, prevalentemente costituite dai vetusti partiti politici; quelli della demagogia, delle promesse elettorali a tutti e del fare per gli amici.
Un risultato netto, che suggella un anno e mezzo di costruttiva reggenza del Comune succeduta, a giugno 2013, ad anni di gestione centro- sinistrorsa, gradita a piazza Dante. Un anno e mezzo nel quale l’operato della giunta di Oss Emer, è stato necessariamente condizionato dalle scelte d’investimento fatte dalla precedente consiliatura; quella che aveva richiesto il ricorso anzitempo alle urne, per le dimissioni coatte del sindaco Corradi.
Ma questo breve lasso di tempo è stato sufficiente alla popolazione di Pergine, per comprendere che c’è un modo diverso e migliore per la gestione del bene pubblico: fare per i cittadini, porsi in gioco per senso civico con spirito di servizio, dando fiducia nel futuro. Non è poco in un tempo di crisi economica e di tagli alle risorse dei comuni.
A seguire, in questa tornata elettorale, una prova di coraggio e di sensibilità civica: affidarsi al sostegno di autentici giovani, ragazzi alla prima esperienza politica riuniti in un’unica lista, che hanno avuto la possibilità di cimentarsi alla pubblica ribalta e iniziare un’esperienza di vita responsabile, che non mancherà di produrre risultati importanti per la loro formazione personale e per il bene di tutta la collettività.
Pergine stamane si è svegliata liberata. Sottratta, infine all’ipocrisia di una politica partitica, fatta da pochi a beneficio di alcuni ed a nulla sono valse le comparsate elettorali dei Rossi, degli Olivi, dei Dellai, dei Panizza e delle Serracchiani: Pergine ha scelto il fare al posto del dire.
Cinzia Albertini